Nurture the Future è un progetto triennale promosso da Cereal Docks per accompagnare la transizione verso modelli di agricoltura più sostenibili, resilienti e consapevoli. Al centro di questa iniziativa c’è un’idea semplice ma cruciale: le pratiche rigenerative funzionano davvero solo se sono pensate insieme a chi lavora ogni giorno in campo.
Partire dal campo
È da qui che ha preso avvio il progetto Nurture the Future, coinvolgendo in prima persona gli agricoltori in quanto reali protagonisti del cambiamento. Una direzione intrapresa fin dalla selezione delle model farms, aziende pilota distribuite in diversi territori che, nei tre anni di progetto, sperimenteranno sul campo l’efficacia di diverse pratiche rigenerative.
Il primo passo è stata la somministrazione di una “readiness survey“, uno strumento chiave per comprendere la preparazione, le esigenze e le aspettative delle aziende coinvolte, così da poter personalizzare le azioni progettuali e calibrare le strategie secondo le reali condizioni del territorio. A partire da questa base, il progetto ha preso forma attraverso una serie di fasi operative ben definite, abbinando il rigore scientifico con la necessità di restare ancorati alla realtà produttiva.
Metodo e strumenti
È stata dunque avviata un’attività sistematica di campionamento del suolo negli appezzamenti selezionati, con l’obiettivo di stabilire una baseline di riferimento della sostanza organica e altri indicatori fondamentali, per individuare indicatori economici e agronomici utili a valutare l’impatto delle pratiche studiate.
I partecipanti al progetto potranno inoltre sfruttare le potenzialità della piattaforma Sistema Green®, uno strumento digitale che facilita la raccolta, l’archiviazione e l’analisi dei dati agronomici, produttivi e ambientali.
Altro momento cruciale è rappresentato dai workshop di co-design: veri e propri tavoli di confronto in cui gli agricoltori hanno avuto modo di condividere la propria esperienza, discutere le tecniche già adottate, esprimere dubbi e bisogni. Da questi momenti di ascolto sono emersi spunti importanti per adattare le pratiche ai diversi contesti particolari e definire soluzioni non calate dall’alto, ma frutto di un’analisi “dal basso” e personalizzata.
Dai dati alle azioni
Sulla base dei dati raccolti, vengono elaborate simulazioni di sequestro potenziale di CO₂, per identificare le tecniche con il maggiore impatto positivo sul suolo e sull’ambiente. Tutto questo confluirà nella definizione di un protocollo tecnico sulle pratiche rigenerative più efficaci. Il protocollo sarà accompagnato da uno strumento di valutazione che, tramite un sistema a punteggio, misurerà il livello di adozione delle pratiche da parte delle aziende, integrando il grado di difficoltà e il potenziale di miglioramento.
Come in ogni processo rigenerativo, anche qui la vera forza sta nelle radici: quelle messe a dimora insieme agli agricoltori per costruire un sapere condiviso, capace di generare valore nel tempo, dentro e fuori l’azienda agricola. Nurture the Future vuole essere uno spazio fertile dove idee, dati e pratiche possano crescere insieme. Un progetto che parte dal campo, ascoltando chi ogni giorno lavora per trasformare questa conoscenza in materie prime di qualità al servizio della filiera agroalimentare.